lunedì 29 aprile 2013

Fragole e sangue in Grecia

 Un manifesto che sta facendo il giro del mondo . Una ennesima barbarie umana che giunge dalla Grecia, il Paese che ci hanno insegnato fosse “culla della civiltà e della democrazia”.
Il 17 Aprile a Neo  Manolada  29 immigrati vengono feriti a fucilate dai loro caporali.
Protestavano per essere pagati!  Proprio in quei giorni 200 lavoratori, provenienti per la maggior parte dal Bangladesh , erano impegnati nella raccolta delle fragole . Duecento braccianti che chiedono sei mesi di paga, per il lavoro svolto nella regione di Ilia. Poco dopo lo sciopero spontaneo  inscenato dai lavoratori , viene bloccato dall’arrivo dei tre titolari dell’impresa , i quali dopo un acceso
contraddittorio ed insulti pesanti contro gli immigrati, hanno fatto fuoco. Ma la tensione era già alta da tempo, alle proteste di alcuni lavoratori, facevano seguito minacce di ritorsioni fisiche, come hanno raccontato alcuni di loro, tanto  che erano stati minacciati di  essere bruciati vivi.
 A seguito di questo episodio si è avviata una vera e propria campagna di boicottaggio contro l’acquisto delle fragole.
Le fragole ora non le compra quasi più nessuno. In una settimana, nei mercati greci, il loro prezzo è stato abbattuto da  tre euro e mezzo a 75 centesimi. Ma nonostante il prezzo e la crisi che la Grecia sta vivendo, il suo popolo sta mandando un grande segno di civiltà,  nel rispetto dei diritti umani e civili: le fragole di Manolada e del Peloponneso rimangono sui banchi. 
Questa esplosione di violenza razzista, secondo alcune fonti locali, che si esprimono soprattutto attraverso la Rete, sono favorite da un governo che sta coprendo questi  assassinii con l’aiuto di Alba Dorata.
Con la crisi, quel 10% di popolazione formata da extracomunitari, per la maggioranza clandestini , è diventato un bersaglio privilegiato di attacchi razzisti spesso organizzati dai neonazisti di
Alba Dorata.
Manolada
riporta alle nostre menti condizioni di lavoro simili a quelle dei lavoratori neri in America ai tempi dello schiavismo.
Ma i greci sono consci di questa situazione e sono tanti i Twitter che invitano al boicottaggio delle fragole ricoperte di sangue., frutto del lavoro di povera gente pagata con pallottole!
E i banchi di frutta restano coperti di fragole invendute.
Purtroppo quando le condizioni socio-politiche  sono deteriorate , la classe politica non rappresenta più una guida per i cittadini, ma incarna un sistema di  corruzione dilagante . Quando l’economia è distrutta , il Paese è in ginocchio e la miseria si affaccia ,anche questo può accadere nella “culla di una delle più antiche civiltà “.
Mi torna alla mente la citazione del protagonista del film “Fragole e sangue “ di Stuart Hogman:
“Noi non minacciamo. Noi agiamo”. Le conseguenze affidiamole alla morale che è propria di ognuno di noi.


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