mercoledì 2 ottobre 2013

Nella” Terra dei Fuochi”: fra i roghi che uccidono

La “Terra dei fuochi” è situata tra Napoli e Caserta. Sono notoriamente i luoghi prescelti dalla malavita organizzata per lo smaltimento abusivo dei rifiuti tossici, frutto di un lucroso business che continua a causare oltre che un vero e proprio disastro ecologico, un aumento di forme tumorali maligne soprattutto fra donne e bambini. Da segnalare anche la nascita di bambini con malformazioni superiori dell’80 % alla norma.
Personaggi di spicco del mondo della politica, quali il nostro Presidente della Repubblica, si sono interessati al caso. Molti riflettori di media ed articoli della stampa nazionale si sono interessati al caso. Quello che a mio modesto parere, non si è ancora arrivati è ad una presa di coscienza, da parte della società civile , di quanto sta avvenendo in quelle cittadine e  sulla pelle dei loro abitanti. Certo sono i luoghi della camorra, dai quali ci teniamo discretamente lontani anche col pensiero. Questo genera in noi i distacco, indifferenza ma soprattutto, la percezione e un  senso di isolamento, per non dire abbandono da parte delle tante persone che in quei luoghi sono nati, abitano e sperano di continuare a vivere!
Qualiano, Villaricca, Orta di Atella, Caviano, Acerra, Nola, Giugliano di Campania ,Marcianise, Succivo, Frattaminore, Frattamaggiore, Mondragone, Castelvolturno e Melito di Napoli. Questi sono i nomi dei Paesi  nei quali sono stati riversati numerosi cumuli di rifiuti illegali e tossici che inquinano terreni e falde acquifere. Quando si incendiano i rifiuti , dando vita ai famigerati roghi,  diffondono nell’aria fumi densi di sostanze tossiche , tra cui la diossina. La provenienza di tali materiali , su dichiarazione del pentito di camorra Carmine  Schiavone, è riconducibile alla Germania, alla Svizzera ma , anche a diverse regioni del Nord fra le quali, Veneto e Lombardia. Questi rifiuti valgono oro , la mafia napoletana l’ha capito, tanto da avviarne un mercato redditizio. Ma chi ha trattato ed ha avallato queste trattative?  Chi dei politici locali e non ,sapeva ed ha taciuto? Il 26 settembre scorso , a Caviano,  sono stati dissotterrati 60 fusti metallici di vernice da scarto. Sopra coltivavano finocchi, broccoli, cavoli (notoriamente citati come antitumorali!) Questi fusti tra l’altro erano posizionati molto vicini alle falde acquifere. Su uno bidoni ritrovati era riportata la scritta “In Milano” (il tutto ben documentato da i quotidiano Il Mattino i Napoli), un possibile indizio riguardo la provenienza del materiale scaricato.
 Ma non perdiamo tempo, nel porgerci queste domande, direbbe Don Maurizio Petricello, parroco di Caviano, in prima linea contro l’avvelenamento di questi territori. Lui, spesso accusato di essere allarmista, lo prende come un complimento sostenendo “Lo dicevano anche di quei pochi parroci coraggiosi che inascoltati denunciavano lo sterminio degli ebrei”  E molti cittadini che lo affiancano, condividono asserendo :“ i napoletani ed i casertani sono come gli ebrei, e gli inceneritori renderanno il nostro ambiente un’unica camera a gas come avveniva nei campi di concentramento.” Continua Padre Maurizio, troppi sono i tumori,  noi non siamo scienziati, non sappiamo dare delle risposte , ma  noi viviamo su questo territorio! Noi vediamo e sentiamo !  Vive tutti i giorni i drammi  familiari. Ed è costantemente vicino alle le mamme che troppo spesso si vedono piangere sulle bare dei loro piccoli. Arianna , 8 anni , morta per leucemia, come altri sette bambini , dopo atroci sofferenze. Le loro mamme , sostengono appelli, aprono le oro case, non certo per esibizionismo, bensì per chiedere aiuto, chiedere giustizia per chi ha permesso che i loro figli venissero ammazzati . Vogliono sapere i nomi e i cognomi di chi ha permesso tutto questo.
VENERDI' 4 ottobre alle ore 17:00
MARCIA DELLA PACE
partenza orta di Atella – Santuario della Madonna
di Comiglione in Caviano
La Marcia sarà guidata, tra gli altri , da Don Maurizio Patricello.  Questo ammirevole parroco ha anche perdonato l’ex prefetto di Napoli, De Martino, quando lo umiliò pubblicamente per essersi rivolto durante una riunione al prefetto di Caserta, Carmela Pagano, chiamandola “Signora “ e non “Signora Prefetto”, come da protocollo. E Lui si scusò dichiarando di non essere avvezzo ai protocolli. Ma la mortificazione era avvenuta.
 Ma Voi, Signori Prefetti, che dovreste gestire i contenuti protocollari, non provate vergogna  per tutto quanto sta accadendo nel vostro territorio? Politici, conniventi, che minimizzano ed offendono, sostenendo che la  percentuale di patologie tumorali in quel territorio, sarebbe da attribuire ad uno stile di vita scorretto, come dichiarato dal Ministro della Salute Lorenzin.
A questo punto occorre l’onestà e il coraggio di ammettere la verità. Rimboccarsi le maniche per salvare il salvabile, non intervenendo con semplici ed inefficaci bonifiche.
Il mio  pensiero  e di non poche amiche va a d Don Patricello, alle amiche Chiara Barbato, Rosanna, Antonella,vi seguiremo sostenendo da lontano il vostro cammino.
Cambiando le coscienze individuali, forse riusciremo a ricreare una catena di speranza in chi l’ha smarrita.
E ad incatenare chi ha infamato e macchiato di sangue  le “ vostre e, permettete, ora  anche nostre terre” .

Nessun commento:

Posta un commento