sabato 17 agosto 2013

EGITTO : DAL BAGNO DI SANGUE ALLA GUERRA CIVILE

Non dimenticheremo facilmente questo caldo agosto, poiché lo scenario non solo egiziano bensì a livello internazionale subirà dei cambiamenti. Con possibili stravolgimenti sia a carattere geopolitico che economico. 

Questo lo dobbiamo soprattutto all'ennesimo fallimento della diplomazia internazionale. 

Questo lo dobbiamo a quei Capi di grandi potenze che si trovano in seria difficoltà nel prendere una posizione "certa", con ritiro di finanziamenti, di sostegni dichiarati, e di non facile rientro, ora che La Fratellanza Musulmana, non è più referente del Paese. Poichè  si trova letteralmente spaccato in due.

Nei giorni scorsi la rappresentante della diplomazia UE Signora Ashton, si è intrattenuta in colloquio privato,in luogo segreto col deposto presidente Morsi. Poi si è intrattenuta (colloqui non previsti) con il rappresentante dei militari al potere.
Mi chiedo se si siano limitati a bere un té alla menta?
Di quanto si sono detti, a chi ha poi riferito? Pur avendo dichiarato che la sua non era una missione di "conflict mediator", la Responsabile della diplomazia UE, avrà raccolto espressioni di intenzione dai capi delle opposizioni.
Avrà relazionato ai suoi colleghi quanto raccolto nel suo viaggio?
La nostra Ministra Emma Bonino, da sempre attenta agli eventi egiziani, avendo anche vissuto anni al Cairo, appariva smarrita, al punto tale da "stoppare" l'invio di armi italiane all'Egitto, solo pochi giorni fa.
Nel mio ultimo blog,impostato sugli avvenimenti che stavano accadendo a fine luglio, dopo la manifestazione che costò la vita a circa 60 egiziani, durante un intervista ad un professore universitario,esprimeva la possibilità che si arrivasse ad una guerra civile.Ed era un professore!!

Come si è potuti cadere nell'inerzia o ancor poggio, lasciare un Paese come l'Egitto andare verso l'auto distruzione con una guerra civile,  in così poco tempo.

Sappiamo chi sostiene La Fratellanza Musulmana e chi i Militari. Sono Paesi a loro vicini, ma vicini lo siamo anche noi.
La Comunità Europea non può dimenticare che l'Egitto è un Paese del Sud del Mediterraneo.
L'Egitto è un Paese con 85 milioni di cittadini censiti ma,potrebbero essere anche 90 milioni.
Sono molto giovani.
Se la situazione andasse degenerando e decidessero di lasciare il loro Paese, dove pensate potrebbero arrivare?

Ma a questo spero si confrontino a breve le diplomazie internazionali.

Quanto più mi fa male sono le orribili immagini che ci hanno sconvolto  in questi giorni di vacanza per la maggior parte degli italiani.

Nuccia Decio















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